Come accadde per il tutorial per pulire i gamberi, sappi che oggi tante foto ti faranno proprio schifo.
Ti insegnerò a preparare il pollo arrosto, ma per farlo ci saranno buchi da riempire e massaggiare ed immagini orribili da mostrarti. Non dico che sarai di fronte al taglio della tartaruga di Cannibal Holocaust, però poco ci manca.
Peccato non avere avuto Luca Barbareschi come aiutante, durante il set fotografico.

E ringrazia che non ho messo la foto della macellazione vera e propria. Hey, dove lo trovi un altro blog di cucina che cita Deodato?
Preparare il pollo arrosto è piuttosto facile e non c’è una sola maniera. Si può usare il burro o l’olio, per fare un esempio, e noi useremo entrambi per scopi differenti. Cercherò di passarti pure la conoscenza per preparare delle patate arrosto, ma sappi che non sono quelle croccanti: quelle che io volevo riprodurre erano quelle della rosticceria. Grasse, unte, da sbavo.
Per il pollo mi sono ispirata a Luca Pappagallo, per le patate invece ho fatto un po’ quel che mi pareva. Ma senza seguire pedissequamente quanto appena linkato. Questo, infatti, è il pollo arrosto con patate di Pizzakaiju.

Pizzakaiju ai fornelli.
Per preparare il pollo arrosto con patate hai bisogno di:
- un forno;
- un paio di griglie che dopo ti mostrerò;
- un paio di grossi stuzzicadenti, quelli da spiedini;
- un tagliere abbastanza grande da poter ospitare il pollo mentre lo farcisci;
- un paio d’ore di tempo.
Possiamo iniziare. Go, go, go!

Vi presento Il POLLO.
Consigli per la scelta del pollo: se ti è possibile acquistane uno che non superi il chilo e mezzo. Capitan Ovvio a rapporto: più è grande e più tempo ci metterai. Una volta ho dovuto addirittura segargli le zampe per farlo entrare nel forno (l’orrore, signora mia) e per farlo cuocere in maniera uniforme ci vogliono circa tre ore. Sto parlando di un piccolo forno elettrico, non grande, quindi posso anche girarlo ma la potenza e lo spazio sono un po’ limitati.
Se tu possiedi un forno più grande, magari non elettrico, avrai di certo vita più facile.
Le griglie di cui ti parlavo sono queste:
Da inserire nel forno esattamente come te le ho mostrate in foto, quella inferiore non solo avrà dentro le patate ma servirà anche a raccogliere tutta la ciccia che il pollo farà scendere. Quindi, pure se decidi di non preparare le patate perché magari ti fanno cagare, metti la parte inferiore. Altrimenti ti toccherà pulire il forno per l’eternità.
Aggiungo inoltre che il metodo patate grasse può essere usato anche per cucinare altre cose. Come salsicce, spiedini o wurstel.

Mi esalto pensando alla ciccia.
Premesse finite, quindi ecco l’elenco degli ingredienti. Le patate sono per due, il pollo è un pollo. Ci si mangia comodamente in tre.
Per le patate:
- un paio di patate. Non ti posso dare una quantità, poiché dipende quante ce ne stanno nella tua griglia;
- un cucchiaio d’olio;
- sale grosso, pepe, rosmarino.
Per il pollo arrosto:
- un pollo intero;
- 100 grammi di burro sciolto a temperatura ambiente;
- uno spicchio d’aglio, rosmarino, un cucchiaio d’olio, sale fino, pepe.
Go, go, go!

Dai, che ora si comincia sul serio.
Tira fuori il burro dal frigo.
Taglia le patate a tocchetti. Non togliere la buccia, che tanto si mangia uguale. Però lavale bene, levando tutta la terra.
Prepara un trito con gli elementi che ti ho detto prima: rosmarino, un po’ di sale grosso (poco!), del pepe nero ed un cucchiaio d’olio. Se hai la fortuna di avere un macellaio della Madonna, è probabile che ti abbia regalato una fornitura a vita di spezie già mescolate. Usa quelle senza remore.
Trasferisci le patate in un’insalatiera e versaci dentro questo composto, mescolando bene.
Adesso metti le patate nella griglia inferiore di cui abbiamo parlato ad inizio post.
Puoi già infilare il tutto nel forno spento, in attesa del pollo.
Ed ora il pollo.
Ti consiglio di lavorare sopra ad un tagliere, così sporcherai meno possibile.
Il burro deve essere morbido, molto cremoso. Nel caso, mettilo pochi secondi nel microonde. Deve essere così:
Prepara un altro (questa volta un po’ più abbondante) trito con rosmarino, olio, sale fino, pepe e aglio tritato. Leva l’anima all’aglio, per renderlo più digeribile.

L’anima.
Parte di questo trito sai dove dovrà essere inserito? Ti do un indizio:

Esatto.
Sì, nel culo.
Ti avevo detto che non avresti assistito ad un bello spettacolo.
Affonda la mano nel trito e inseriscilo nel culo del pollo, massaggiando tutte le pareti. Così:

Devi andare anche fino in fondo, spalmando tutto l’interno del pollo.
Non usarlo tutto, poiché in seguito ne useremo dell’altro per cospargere la pelle.
Finito questo, devi alzare la pelle del didietro del pollo per poter inserire una quantità proibitiva di burro.
Ti consiglio di farti strada prima con le dita – stando bene attenta a non spaccare la pelle – così:
Se la pelle fosse ermeticamente chiusa (a me è capitato), incidila con un coltello ed allargala sempre con le mani.
Sotto la pelle di entrambe le chiappe bisogna mettere il burro.
Ti so dire che dei 100 grammi ne ho messi ben più della metà.
Il restante burro spalmalo su tutta la pelle del pollo. Poi mettici anche il rimanente trito di rosmarino (quello che non ha infilato nel culo) e del sale fino. Non salare troppo.
Finalmente possiamo infornare.
Infila il pollo nel forno, poi accendi il forno a 190 gradi e cuocilo per un’ora ed un quarto, con forno statico.
La cottura non è fissa, dipende dal pollo. Ed un’ora ed un quarto è solo il tempo base che io uso per passare da statico a ventilato: di solito è in questo momento che la parte superiore del pollo è già fin troppo colorata, ma le cosce sono ancora tendenti al crudo.
Se passi al ventilato non ti devi assolutamente preoccupare di bruciare la parte esterna. Però attenzione: il pollo non può essere cotto in eterno, poiché si secca.
Quindi, purtroppo, sarà l’esperienza e l’errore a farti capire come gestire ogni singolo, dannato, pollo.
L’ultimo mio pollo era di due chili e mezzo ed ha cotto prima un’ora ed un quarto, poi altre due ore. Prima di cena gli ho fatto fare altri 20 minuti ventilato, giusto per non mangiarlo freddo.
E le patate, ti chiederai?
Dimenticale. Non si bruceranno, non si carbonizzeranno, anzi. Verranno investite dal burro e dal grasso del pollo e cuoceranno lì dentro. Più stan lì e meglio è.
Il mio consiglio è di bucherellare una coscia per capire se il pollo è pronto. Se il colore è rosa, prosegui. Se è tutto bianco è pronto, devi solo decidere quanto ti piace bruciacchiata la pelle.
Ecco la mia ultima fatica:

Con la coscia bucata.
Ed ecco le patate più grasse del mondo:
Finito!
Level up assoluto.
Ciao e buon appetito!
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