Tu tentavi di controllare il tuo respiro, di contare le ripetizioni, provavi con tutte le forze disponibili di rientrare nel loop di quotidianità di battiti ed ansimi che l’allenamento richiede.
Allenarsi negli anni ottanta.
In fondo soffro col corpo per non percepire la tragedia dell’anima. E tragicacosmicomicamente (e supercalifragilisticospiralidoso, pure) percepisco la mia solitudine estrema, sempiterna e sempreverde, a 6 anni come a 38.
La solitudine si costruisce, anche, chiudendosi in mutismi, in incomprensioni, in cieli in una stanza che non hanno nulla di rasserenante poiché in bufera.
Fa freddo, nella mia stanza. Il mare è in tempesta, nella mia stanza.
Non esiste manco, la mia stanza.
Nella mia testa quest’ultima frase suona epica tanto questa.
Non è una solitudine personale, quella che sento. È più Cosmica. D’altra parte parlo di me in terza persona, come Thor: non sono stata creata per percepire una solitudine normale, spicciola.
Condividi tu la tua partita a Call of Duty con la tua fidanzata. Io ho un cuore da lanciare nel vuoto, io, e so che nessuno sarà lì a raccoglierlo. Persino il Prenditore ha abbandonato il suo posto, andato dove vanno le anatre d’inverno (da noi muoiono, d’inverno, di solito uccise dalle volpi. Così, fun fact).
Lo so, un pensiero disturbante.
Once you’ve wakened from the dream
Now I’m rested and I’m ready,
I’m rested and I’m ready to begin.
I’m ready to begin.
Che poi sarebbe a suo modo catartico – quanto lo sarebbe? – se la risposta fosse racchiusa in una persona. Così semplice. Basterebbe mettersi in cerca. Una quest impossibile, ma a certi Hobbit piacciono le quest impossibili.
Ci sarà pur un motivo se tutti ci affrettiamo verso qualcosa, se ci colmiamo per non sentire. Chi di oggetti, chi di lavoro, chi di figli, chi di TUTTO. Sopraffiamoci pur di non riflettere (esiste la parola sopraffiamoci? Bah, non me ne frega un cazzo, ora esiste).
TUTTO, PER CARITA’, TUTTO ma non lasciatemi in balia di me.
Dentro me uno scontro tra la spensieratezza e la pesantezza più estreme.
Sono stata spenta negli ultimi anni, ho fatto tacere quello che viveva nelle mie caverne interne, scambiando la stasi per serenità.
Ora che ho risvegliato chi sono, sono in panico.
Quel che manca è il mondo. È sempre mancato, il mondo. Ed è assurdo che ci si accorga del mondo quando conosci qualcuno di nuovo, come se quel qualcuno ti avesse svegliato. Ma quel qualcuno non è la risposta. Quindi, come la mettiamo?
The sky around was anything but blue.
I found as I regained my feet
A wound across my memory
That no amount of stitches would repair.
But I awoke and you were standing there.
E non so perché.
Gif che rappresenta la lotta contro la solitudine del mondo.
Ero scettica e pure tanto. Che differenza ci sarà mai tra una crema di zucchine (come questa) ed un pesto? Prova, mi è stato detto.
Così provai.
Risposta: c’entra un cazzo, Watson. E devo dire che il pesto quasi mi è piaciuto di più della crema, oltre al fatto che è pure più comodo perché non devi cuocere un cazzo.
Immagino che con questa base tu possa preparare un pesto di qualsiasi verdura, grammo più grammo meno.
Proveremo, proveremo. Intanto mangiamo questo, che le zucchine in questo periodo sono strabuone.
Ricetta rubatissima da ciaksispadella e da cui non ho cambiato una ceppa.Go, go, go!
Go, go, go!
- 270 grammi di zucchine;
- 30 grammi d’olio;
- 10 foglie di menta;
- 5 foglie di basilico;
- sale;
- 20 grammi di pinoli;
- 30 grammi di parmigiano.
Metti l’acqua della pasta (o degli gnocchi, nel mio caso) a bollire.
Lava le zucchine, poi tagliale a pezzi.
Grattugia il parmigiano.
In un pentolino metti i pinoli, accendi una fiamma bassa e comincia a tostarli. Dovranno essere belli colorati. Girali spesso, non farli bruciare.
Ora prendi il mixer e caccia dentro tutto.
Le zucchine, il basilico, l’olio, la menta.
Il parmigiano e i pinoli.
Aziona il mixer. Se hai un mixer di merda come il mio, ogni tanto apri ed aiuta le lame a fare il loro mestiere, rimescolando il contenuto.
Prima o poi otterrai un pesto (e no, non devi aggiungere acqua).
A quel punto assaggi, aggiusti di sale, rimescoli ancora.
Poi riversi tutto in una ciotola ed attendi la pasta (o gli gnocchi).
Scola la pasta, riversa nella ciotola, mescola. Se fosse troppo asciutto è lecito aggiungere un goccio d’acqua di cottura, ma a me non è servito.
Fine. E questa volta, invece del piatto finito, ti faccio vedere lo gnocco. Così, solo per fare il food blogger stronzo.
Ciao e buon appetito!
Quindi le zucchine si frullano a crudo 😱
Ma si può fare con le zucchine salate in padella con cipolla e aglio olio e peperoncino e poi si frulla unendo gli altri ingredienti 🤔
"Mi piace""Mi piace"